sabato 9 maggio 2009

Nelle frasi della Piccinni la crisi Pdl-Lega

Nelle dichiarazioni sulla metropolitana e gli immigrati di giovedì c'è il segnale della politica al potere in Italia oggi, quella del centro-destra che fa campagna elettorale sulla sicurezza, ma risulta poi incapace di garantirla, e quel centro-destra sotto scacco della Lega Nord.

Lo si nota se si rivanga un attimo nel passato e nelle dichiarazioni di Raffaella Piccinni, autrice della proposta di avere di istituire vagoni separati per donne e immigrati.

La Piccinni è una trentacinquenne candidata leghista al consiglio provinciale nella circoscrizione 19 di Milano.
Prima, però, è stata tassista, scrittrice e appassionata di gialli (ha una rubrica fissa su Milanonera Web Press). Suo è il blog “Psicotaxi”, in cui raccoglie le lamentale e le segnalazioni riguardanti la sicurezza dei tassisti, comunicati del sindacato e dell'associazione delle tassiste, nonché articoli di giornale sulla categoria, gli abusivi e la sicurezza.
Già, perché la Piccinni fa anche parte del Sindacato tassisti indipendenti, è la fondatrice dell'Adit, Associazione italiana donne tassiste e si è molto battuta contro l'abusivismo e per la sicurezza sul lavoro.

Con il suo impegno, nel settembre 2007, è riuscita a ottenere dal Comune di Milano, giunta di Letizia Moratti e promessa fatta dal suo vice di Alleanza Nazionale Riccardo de Corato lo stanziamento di un milione di euro (si, un milione di euro) per l'installazione di servizi di sicurezza sui taxi notturni: pulsanti antistupro, dispositivi collegati con la centrale di polizia più vicina o webcam attaccate allo specchietto retrovisore, per trasmettere immagini in tempo reale.

Le donne hanno una sensibilità più forte per la sicurezza, che il Comune di Milano mostra di aver compreso. Molte di noi sono costrette a rinunciare a fette di incasso per evitare le zone a rischio. Alcune di noi non prendono clienti in Stazione Centrale o nei bar, perché spesso il cliente è ubriaco”, aveva dichiarato in quest'occasione.

Passarono pochi mesi e, nel gennaio 2008, e l'accordo cambiò. Il Comune accelerò il progetto e aggiunse nel patto anche l'installazione, sui 4.855 taxi milanesi, di scatole nere per raccogliere dati su corse, prezzi, tragitti, posizioni e clienti. “In sostanza dovremo pagare per essere controllati. - denunciava a Repubblica -La scatola nera in altri settori viene utilizzata per il controllo del dipendente, è già impiegata per il controllo dei dipendenti Amsa oppure dell'Atm. (...) Non è il caso di installare sulle nostre auto questi oggetti, inutili per un lavoratore autonomo. Così il bando viene snaturato. Non si può sfruttare la nostra necessità di sicurezza per creare nuovi business. Che ci tocchi pagare per i collegamenti telefonici è troppo”.

E poi? Cos'è successo con questa amministrazione comunale del centro-destra che a lungo si è battuta in una campagna per la sicurezza della città, criticando molto il penultimo governo, quello di centro-sinistra, perché assente su questo tema? Cosa è successo al Comune di Milano che aveva "dimostrato di aver compreso" che "le donne hanno una sensibilità più forte per la sicurezza"? Cosa è successo dell'accordo con la giunta del Pdl?

Boh, forse è solo successo che un bel giorno, anzi una sera, alla signora Piccinni si rompe il taxi. “Ho preso il metrò di sera -racconta all'Ansa – e ho constatato che è un girone dantesco, zingari che sfruttano i bambini per chiedere l’elemosina, furti a raffica, donne in reale pericolo”. Poi rigetta le “accuse di razzismo, che non stanno né in cielo né in terra”, ma scripta manent: “La metropolitana fa schifo, è sporca. Cosa ci vuole ad aggiungere un vagone solo per le donne? Anzi, si potrebbe anche riservarne uno ad uso esclusivo degli extracomunitari”, riporta il Giornale.

Continua poi la dichiarazione con una critica anti-politica della Lega di un tempo: “Perché almeno per un giorno i signori di Palazzo escono dalle loro stanze ed entrano in contatto con la realtà. Quanto al razzismo, quello vero è quello dei politici italiani verso gli italiani”. Già, ed ecco la proposta della Piccinni, ripresa da il Giornale: “far vivere a Letizia Moratti la realtà di Milano. Come? Trasferendo il campo rom di Triboniano sotto casa del sindaco”.
Alla faccia delle “accuse di razzismo, che non stanno né in cielo né in terra”.

Ecco, nelle critiche di Raffaella Piccinni all'accordo per la sicurezza dei tassisti prima e alla Giunta Moratti poi ci sono quei segnali dell'impossibile convivenza tra il Pdl e la Lega che si riscontrano anche a livello nazionale.

(Nel video qui sotto abbiamo una supercazzola della Piccinniche dimostra in piena regola la pochezza mentale e verbale della candidata leghista, e in cui trionfano gli argomenti populisti, come la pretesa di avere l'esclusiva del contatto con la gente reale, gli stipendi dei politici e via dicendo. Un ritorno alla vecchia Lega in grande stile. Manca solo una cosa però, il celodurismo).

1 commento:

  1. tarapia tapioca con girello in garfagnana, se io fossi previo di consiglio comunale tu, come minimo ampistassi.

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