In Norvegia, la destra si sta dividendo: il Partito liberale rifiuterebbe infatti di creare una coalizione con il partito populista FrP, Partito del Progresso, anti-immigrazione e anti-islam.
Sembra un po' la situazione della destra in Italia: da una parte dei conservatori liberali, dall'altra la Lega. Con la differenza che la coalizione, in Italia, è al potere e non all'opposizione, come in Norvegia.
Certo, va anche detto che nel paese scandinavo il Partito del Progresso ha il doppio dei voti della Lega Nord (22% contro il 10%), e quello liberale di ferma al 6%.
Fonte: Le Monde
domenica 13 settembre 2009
giovedì 30 luglio 2009
Sabbiature: burqua
L'assessore alle pari opportunità di Sassuolo Claudia Severi ha lanciato un'indagine per scoprire quante sono le donne che portano il burqa nel suo paese. La parlamentare del Pdl Isabella Bertolini, che in passato ha proposto di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta, appoggia la decisione dell'assessore di Sassuolo. Nello stesso giorno la polizia francese, dove la comunità musulmana è molto più numerosa, fa sapere che, oltralpe, si contano 367 donne in burqa.
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martedì 21 luglio 2009
Di nuovo su Salvini, Milano, i trasporti pubblici e gli immigrati
«Una sentenza aberrante. È arrivata l'ora che questi giudici si trasferiscano in Marocco, dove potranno assaporare le virtù del sistema giudiziario marocchino», ha dichiarato il solito Matteo Salvini ha proposito della decisione del Tribunale del Lavoro di sanzionare l'Atm che ha rifiutato la domanda di lavoro di un marocchino perché il regio decreto (del 1931 e quindi dell'epoca fascista!) che sanciva che potessero essere impiegati nell'azienda solo cittadini italiani o europei.
Non contento ha anche affermato che «a Milano i mezzi pubblici dovranno essere guidati solo da cittadini italiani. Chiamerò immediatamente Catania perchè Milano e i milanesi siano rispettati e tutelati e gli fornirò centinaia di curricula di aspiranti autisti lombardi».
Ma no, non è razzismo. Lo dice il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda, Davide Boni. «Ancora una volta su questoepisodio c'è la volontá da parte di qualcuno di montare un caso politico ad arte che voglia fare passare l'azienda di trasportimilanese come razzista, quando in realtá c'è stata solo una semplice applicazione dei regolamenti vigenti per le assunzioni». Certo, un regolamento del 1931.
«Mentre diamo sponda a chi vorrebbe di fatto aprire corsie preferenziali a tutti, svendendo e sminuendo tutto, perfino il valore della cittadinanza italiana -ha commentato Boni- ci sono tante altre persone, come gli over 40 che, avendo la sfortuna di essere nati in questo Paese, edessendo quindi italiani a tutti gli effetti, rischiano di non trovare più un altro impiego».
«L'unico rammarico è che casi di questo tipo svendono di fatto in maniera ancora più inquietante i valori fondanti del nostro Paese, - sostiene l'esponente leghista- facendo sì che l'Italia imbocchi una pericolosa strada del "non ritorno", dove il valore della propria identità viene visto da alcuni più come un difetto che come un elemento da tutelare».
«Il razzismo e la discriminazione non hanno nulla a che vedere con un caso montato ad arte da chi voleva fare scalpore e mettere in difficoltá l'azienda milanese, il Comune stesso e tutti i lavoratori italiani. Se un persona ci tenesse davvero alla terra in cui vive invece di andare da un legale avrebbe giá richiesto da un pezzo la cittadinanza italiana», conclude Boni, come se la cittadinanza, dopo tutte le leggi che il suo partito ha fatto, la si potesse acquisire come un caffè al bar.
Non contento ha anche affermato che «a Milano i mezzi pubblici dovranno essere guidati solo da cittadini italiani. Chiamerò immediatamente Catania perchè Milano e i milanesi siano rispettati e tutelati e gli fornirò centinaia di curricula di aspiranti autisti lombardi».
Ma no, non è razzismo. Lo dice il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda, Davide Boni. «Ancora una volta su questoepisodio c'è la volontá da parte di qualcuno di montare un caso politico ad arte che voglia fare passare l'azienda di trasportimilanese come razzista, quando in realtá c'è stata solo una semplice applicazione dei regolamenti vigenti per le assunzioni». Certo, un regolamento del 1931.
«Mentre diamo sponda a chi vorrebbe di fatto aprire corsie preferenziali a tutti, svendendo e sminuendo tutto, perfino il valore della cittadinanza italiana -ha commentato Boni- ci sono tante altre persone, come gli over 40 che, avendo la sfortuna di essere nati in questo Paese, edessendo quindi italiani a tutti gli effetti, rischiano di non trovare più un altro impiego».
«L'unico rammarico è che casi di questo tipo svendono di fatto in maniera ancora più inquietante i valori fondanti del nostro Paese, - sostiene l'esponente leghista- facendo sì che l'Italia imbocchi una pericolosa strada del "non ritorno", dove il valore della propria identità viene visto da alcuni più come un difetto che come un elemento da tutelare».
«Il razzismo e la discriminazione non hanno nulla a che vedere con un caso montato ad arte da chi voleva fare scalpore e mettere in difficoltá l'azienda milanese, il Comune stesso e tutti i lavoratori italiani. Se un persona ci tenesse davvero alla terra in cui vive invece di andare da un legale avrebbe giá richiesto da un pezzo la cittadinanza italiana», conclude Boni, come se la cittadinanza, dopo tutte le leggi che il suo partito ha fatto, la si potesse acquisire come un caffè al bar.
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mercoledì 15 luglio 2009
Aumentano le aggressioni razziste in Spagna
Cresce il numero delle aggressioni razziste in Spagna, secondo uno studio reso pubblico oggi a Madrid dal Movimento contro la Intolleranza.
Secondo il rapporto Raxen 2009, nel 2008 sono stati registrate nel paese 350 aggressioni causate da «intolleranza, xenofobia e razzismo». Il fenomeno è in crescita in tutto il paese, ma è particolarmente «preoccupante», secondo il direttore del Movimento Esteban Ibarra, nelle regioni di Valencia e Madrid e in Catalogna, dove sono si sono verificati rispettivamente più di 80, 60 e 40 incidenti.
Dal 1982, 80 persone sono state uccise in Spagna per motivi xenofobi, secondo Ibarra. Da allora si ritiene che fra 3mila e 4mila aggressioni si siano verificate nel paese. Secondo Ibarra, «non si tratta di episodi isolati, ma di un'ondata di xenofobia importante, che ancora non è arrivata in parlamento solo perchè il movimento rimane molto diviso». Propaganda xenofoba dell'estrema destra viene diffusa, secondo il rapporto, su internet da oltre 200 siti in Spagna.
Secondo il rapporto Raxen 2009, nel 2008 sono stati registrate nel paese 350 aggressioni causate da «intolleranza, xenofobia e razzismo». Il fenomeno è in crescita in tutto il paese, ma è particolarmente «preoccupante», secondo il direttore del Movimento Esteban Ibarra, nelle regioni di Valencia e Madrid e in Catalogna, dove sono si sono verificati rispettivamente più di 80, 60 e 40 incidenti.
Dal 1982, 80 persone sono state uccise in Spagna per motivi xenofobi, secondo Ibarra. Da allora si ritiene che fra 3mila e 4mila aggressioni si siano verificate nel paese. Secondo Ibarra, «non si tratta di episodi isolati, ma di un'ondata di xenofobia importante, che ancora non è arrivata in parlamento solo perchè il movimento rimane molto diviso». Propaganda xenofoba dell'estrema destra viene diffusa, secondo il rapporto, su internet da oltre 200 siti in Spagna.
Gerenzano - comune deimmigratizzato

Ribadisce che lui, la sua amministrazione e la Lega, hanno fatto di tutto per tenere lontani gli stranieri. Come denuncia il sito Varesenews,
hanno vietato la sosta oltre le 48 ore agli "zingari" (anche a quelli cittadini italiani, parrebbe), hanno messo in campo controlli straordinari sugli alloggi, non hanno mai «favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici». Non hanno mai concesso terreni per le moschee, «a differenza di altri Comuni del circondario» dove svettano i minareti. E hanno anche attivato uno sportello per denunciare sospetti irregolari, con garanzia di anonimato per chi segnala. Perchè l'importante, si sa, è che le armi migliori sono le coscienze dei cittadini.Ora, quest'ultimo fatto, a casa mia, si chiama delazione, e mi ricorda tanto la proposta di obbligare medici e professori a denunciare pazienti e studenti clandestini, e mi ricorda il numero verde istituito dal Comune di Cantù, in provincia di Como, dal sindaco leghista Tiziana Sala.
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mercoledì 8 luglio 2009
Bossi e i suoi fucili a processo

Il 6 aprile 2008,a Intra Verbania, Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord, ipotizzò di
«imbracciare i fucili per andare a prendere la canaglia centralista romana» in caso di risultato elettorale sfavorevole.
Il 2 ottobre inizierà il processo per minaccia a Ministro di Stato e istigazione ad attività eversiva.
«imbracciare i fucili per andare a prendere la canaglia centralista romana» in caso di risultato elettorale sfavorevole.
Il 2 ottobre inizierà il processo per minaccia a Ministro di Stato e istigazione ad attività eversiva.
martedì 7 luglio 2009
La vecchia lega di un tempo
Il solito Matteo Salvini, consigliere comunale di Milano, deputato ed europarlamentare neo-eletto, né fa un'altra.
Ora torna a insultare i napoletani, tornando alle vecchie tradizioni leghiste di una volta...
Ora torna a insultare i napoletani, tornando alle vecchie tradizioni leghiste di una volta...
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