giovedì 30 luglio 2009
Sabbiature: burqua
L'assessore alle pari opportunità di Sassuolo Claudia Severi ha lanciato un'indagine per scoprire quante sono le donne che portano il burqa nel suo paese. La parlamentare del Pdl Isabella Bertolini, che in passato ha proposto di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta, appoggia la decisione dell'assessore di Sassuolo. Nello stesso giorno la polizia francese, dove la comunità musulmana è molto più numerosa, fa sapere che, oltralpe, si contano 367 donne in burqa.
Etichette:
burqa,
francia,
islamofobia,
polizia,
popolo delle libertà,
Sassuolo
martedì 21 luglio 2009
Di nuovo su Salvini, Milano, i trasporti pubblici e gli immigrati
«Una sentenza aberrante. È arrivata l'ora che questi giudici si trasferiscano in Marocco, dove potranno assaporare le virtù del sistema giudiziario marocchino», ha dichiarato il solito Matteo Salvini ha proposito della decisione del Tribunale del Lavoro di sanzionare l'Atm che ha rifiutato la domanda di lavoro di un marocchino perché il regio decreto (del 1931 e quindi dell'epoca fascista!) che sanciva che potessero essere impiegati nell'azienda solo cittadini italiani o europei.
Non contento ha anche affermato che «a Milano i mezzi pubblici dovranno essere guidati solo da cittadini italiani. Chiamerò immediatamente Catania perchè Milano e i milanesi siano rispettati e tutelati e gli fornirò centinaia di curricula di aspiranti autisti lombardi».
Ma no, non è razzismo. Lo dice il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda, Davide Boni. «Ancora una volta su questoepisodio c'è la volontá da parte di qualcuno di montare un caso politico ad arte che voglia fare passare l'azienda di trasportimilanese come razzista, quando in realtá c'è stata solo una semplice applicazione dei regolamenti vigenti per le assunzioni». Certo, un regolamento del 1931.
«Mentre diamo sponda a chi vorrebbe di fatto aprire corsie preferenziali a tutti, svendendo e sminuendo tutto, perfino il valore della cittadinanza italiana -ha commentato Boni- ci sono tante altre persone, come gli over 40 che, avendo la sfortuna di essere nati in questo Paese, edessendo quindi italiani a tutti gli effetti, rischiano di non trovare più un altro impiego».
«L'unico rammarico è che casi di questo tipo svendono di fatto in maniera ancora più inquietante i valori fondanti del nostro Paese, - sostiene l'esponente leghista- facendo sì che l'Italia imbocchi una pericolosa strada del "non ritorno", dove il valore della propria identità viene visto da alcuni più come un difetto che come un elemento da tutelare».
«Il razzismo e la discriminazione non hanno nulla a che vedere con un caso montato ad arte da chi voleva fare scalpore e mettere in difficoltá l'azienda milanese, il Comune stesso e tutti i lavoratori italiani. Se un persona ci tenesse davvero alla terra in cui vive invece di andare da un legale avrebbe giá richiesto da un pezzo la cittadinanza italiana», conclude Boni, come se la cittadinanza, dopo tutte le leggi che il suo partito ha fatto, la si potesse acquisire come un caffè al bar.
Non contento ha anche affermato che «a Milano i mezzi pubblici dovranno essere guidati solo da cittadini italiani. Chiamerò immediatamente Catania perchè Milano e i milanesi siano rispettati e tutelati e gli fornirò centinaia di curricula di aspiranti autisti lombardi».
Ma no, non è razzismo. Lo dice il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda, Davide Boni. «Ancora una volta su questoepisodio c'è la volontá da parte di qualcuno di montare un caso politico ad arte che voglia fare passare l'azienda di trasportimilanese come razzista, quando in realtá c'è stata solo una semplice applicazione dei regolamenti vigenti per le assunzioni». Certo, un regolamento del 1931.
«Mentre diamo sponda a chi vorrebbe di fatto aprire corsie preferenziali a tutti, svendendo e sminuendo tutto, perfino il valore della cittadinanza italiana -ha commentato Boni- ci sono tante altre persone, come gli over 40 che, avendo la sfortuna di essere nati in questo Paese, edessendo quindi italiani a tutti gli effetti, rischiano di non trovare più un altro impiego».
«L'unico rammarico è che casi di questo tipo svendono di fatto in maniera ancora più inquietante i valori fondanti del nostro Paese, - sostiene l'esponente leghista- facendo sì che l'Italia imbocchi una pericolosa strada del "non ritorno", dove il valore della propria identità viene visto da alcuni più come un difetto che come un elemento da tutelare».
«Il razzismo e la discriminazione non hanno nulla a che vedere con un caso montato ad arte da chi voleva fare scalpore e mettere in difficoltá l'azienda milanese, il Comune stesso e tutti i lavoratori italiani. Se un persona ci tenesse davvero alla terra in cui vive invece di andare da un legale avrebbe giá richiesto da un pezzo la cittadinanza italiana», conclude Boni, come se la cittadinanza, dopo tutte le leggi che il suo partito ha fatto, la si potesse acquisire come un caffè al bar.
Etichette:
davide boni,
diritto e giustizia,
discriminazione,
lega nord,
lombardia,
marocco,
Matteo Salvini,
milano
mercoledì 15 luglio 2009
Aumentano le aggressioni razziste in Spagna
Cresce il numero delle aggressioni razziste in Spagna, secondo uno studio reso pubblico oggi a Madrid dal Movimento contro la Intolleranza.
Secondo il rapporto Raxen 2009, nel 2008 sono stati registrate nel paese 350 aggressioni causate da «intolleranza, xenofobia e razzismo». Il fenomeno è in crescita in tutto il paese, ma è particolarmente «preoccupante», secondo il direttore del Movimento Esteban Ibarra, nelle regioni di Valencia e Madrid e in Catalogna, dove sono si sono verificati rispettivamente più di 80, 60 e 40 incidenti.
Dal 1982, 80 persone sono state uccise in Spagna per motivi xenofobi, secondo Ibarra. Da allora si ritiene che fra 3mila e 4mila aggressioni si siano verificate nel paese. Secondo Ibarra, «non si tratta di episodi isolati, ma di un'ondata di xenofobia importante, che ancora non è arrivata in parlamento solo perchè il movimento rimane molto diviso». Propaganda xenofoba dell'estrema destra viene diffusa, secondo il rapporto, su internet da oltre 200 siti in Spagna.
Secondo il rapporto Raxen 2009, nel 2008 sono stati registrate nel paese 350 aggressioni causate da «intolleranza, xenofobia e razzismo». Il fenomeno è in crescita in tutto il paese, ma è particolarmente «preoccupante», secondo il direttore del Movimento Esteban Ibarra, nelle regioni di Valencia e Madrid e in Catalogna, dove sono si sono verificati rispettivamente più di 80, 60 e 40 incidenti.
Dal 1982, 80 persone sono state uccise in Spagna per motivi xenofobi, secondo Ibarra. Da allora si ritiene che fra 3mila e 4mila aggressioni si siano verificate nel paese. Secondo Ibarra, «non si tratta di episodi isolati, ma di un'ondata di xenofobia importante, che ancora non è arrivata in parlamento solo perchè il movimento rimane molto diviso». Propaganda xenofoba dell'estrema destra viene diffusa, secondo il rapporto, su internet da oltre 200 siti in Spagna.
Gerenzano - comune deimmigratizzato

Ribadisce che lui, la sua amministrazione e la Lega, hanno fatto di tutto per tenere lontani gli stranieri. Come denuncia il sito Varesenews,
hanno vietato la sosta oltre le 48 ore agli "zingari" (anche a quelli cittadini italiani, parrebbe), hanno messo in campo controlli straordinari sugli alloggi, non hanno mai «favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici». Non hanno mai concesso terreni per le moschee, «a differenza di altri Comuni del circondario» dove svettano i minareti. E hanno anche attivato uno sportello per denunciare sospetti irregolari, con garanzia di anonimato per chi segnala. Perchè l'importante, si sa, è che le armi migliori sono le coscienze dei cittadini.Ora, quest'ultimo fatto, a casa mia, si chiama delazione, e mi ricorda tanto la proposta di obbligare medici e professori a denunciare pazienti e studenti clandestini, e mi ricorda il numero verde istituito dal Comune di Cantù, in provincia di Como, dal sindaco leghista Tiziana Sala.
Etichette:
Cantù,
Como,
Cristiano Borghi,
delazione,
Gerenzano,
immigrazione,
islamofobia,
lega nord,
Tiziana Sala,
Varese,
xenofobia
mercoledì 8 luglio 2009
Bossi e i suoi fucili a processo

Il 6 aprile 2008,a Intra Verbania, Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord, ipotizzò di
«imbracciare i fucili per andare a prendere la canaglia centralista romana» in caso di risultato elettorale sfavorevole.
Il 2 ottobre inizierà il processo per minaccia a Ministro di Stato e istigazione ad attività eversiva.
«imbracciare i fucili per andare a prendere la canaglia centralista romana» in caso di risultato elettorale sfavorevole.
Il 2 ottobre inizierà il processo per minaccia a Ministro di Stato e istigazione ad attività eversiva.
martedì 7 luglio 2009
La vecchia lega di un tempo
Il solito Matteo Salvini, consigliere comunale di Milano, deputato ed europarlamentare neo-eletto, né fa un'altra.
Ora torna a insultare i napoletani, tornando alle vecchie tradizioni leghiste di una volta...
Ora torna a insultare i napoletani, tornando alle vecchie tradizioni leghiste di una volta...
sabato 4 luglio 2009
Altra aggressione razzista
RAZZISMO: CONGOLESE AGGREDITO A ROMA, 'SPORCO NEGRO VATTENÈ
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Gli hanno urlato «sporco negro», «dovete tornare a casa vostra», poi l'hanno colpito con delle bottiglie di vetro ferendolo al sopracciglio sinistro. Solo le sirene delle volanti della polizia, chiamata da alcuni testimoni, hanno messo fine all'aggressione da parte di tre uomini, tra i 30 e i 50 anni, e permesso all'uomo di origine congolese di mettersi in salvo trovando riparo all'interno dell'androne di un palazzo. Un'aggressione 'a freddo' quella avvenuta il 2 luglio scorso, ma resa nota solo oggi, nel quartiere di Monteverde, a Roma, partita da abitanti di uno dei palazzi che dà sulla via, iniziata con il lancio di bottiglie dalle finestre e proseguita con un vero e proprio inseguimento da parte di tre uomini che sono riusciti a raggiungerlo e colpirlo al volto ferendolo poco sopra l'occhio sinistro. Al pronto soccorso gli hanno diagnosticato anche un trauma cranico. Non solo: lo hanno anche derubato dei soldi che aveva in tasca e del passaporto. Il cittadino congolese - sposatosi in Italia, padre di una bambina - spiega di amare l'Italia, dove vive dal 2004, dopo la fuga dal suo Paese d'origine. Ora si chiede come spiegare alla figlia perchè è stato picchiato: «mia figlia mi guarda e mi dice - spiega in un italiano stentato ai microfoni del Tg3 - 'papà, che cosa è successo, ti hanno fatto del male?»'. E aggiunge: «mi sono mancate le parole per risponderle perchè non so come può vivere una cosa del genere». I responsabili dell'aggressione sono svaniti nel nulla.
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Gli hanno urlato «sporco negro», «dovete tornare a casa vostra», poi l'hanno colpito con delle bottiglie di vetro ferendolo al sopracciglio sinistro. Solo le sirene delle volanti della polizia, chiamata da alcuni testimoni, hanno messo fine all'aggressione da parte di tre uomini, tra i 30 e i 50 anni, e permesso all'uomo di origine congolese di mettersi in salvo trovando riparo all'interno dell'androne di un palazzo. Un'aggressione 'a freddo' quella avvenuta il 2 luglio scorso, ma resa nota solo oggi, nel quartiere di Monteverde, a Roma, partita da abitanti di uno dei palazzi che dà sulla via, iniziata con il lancio di bottiglie dalle finestre e proseguita con un vero e proprio inseguimento da parte di tre uomini che sono riusciti a raggiungerlo e colpirlo al volto ferendolo poco sopra l'occhio sinistro. Al pronto soccorso gli hanno diagnosticato anche un trauma cranico. Non solo: lo hanno anche derubato dei soldi che aveva in tasca e del passaporto. Il cittadino congolese - sposatosi in Italia, padre di una bambina - spiega di amare l'Italia, dove vive dal 2004, dopo la fuga dal suo Paese d'origine. Ora si chiede come spiegare alla figlia perchè è stato picchiato: «mia figlia mi guarda e mi dice - spiega in un italiano stentato ai microfoni del Tg3 - 'papà, che cosa è successo, ti hanno fatto del male?»'. E aggiunge: «mi sono mancate le parole per risponderle perchè non so come può vivere una cosa del genere». I responsabili dell'aggressione sono svaniti nel nulla.
Etichette:
aggressione razzista,
Italia,
roma,
xenofobia
giovedì 2 luglio 2009
BUS PER ITALIANI, E SOMALI FUORI

Martedì 30 giugno lungo la linea 1 dei pullman cittadini di Bari, un autista si sarebbe rifiutato di far salire un cittadino somalo a una fermata e avrebbe proseguito la corsa. Dopo 20 metri avrebbe fatto salire, invece, una cittadina italiana. Quindi si sarebbe scatenato un diverbio tra il conducente e l'immigrato che avrebbe tentato nuovamente di salire e che alla fine avrebbe avuto la peggio tanto da essere costretto a farsi medicare le ferite in ospedale. Sembra che l'episodio sia stato denunciato dall'immigrato ai carabinieri.
Dall'azienda fanno sapere che è stata aperta un'indagine interna.
Dall'azienda fanno sapere che è stata aperta un'indagine interna.
E magari, chissà, anche lì qualcuno proporrà degli autobus speciali per stranieri, come Salvini a Milano.
Etichette:
aggressione razzista,
Bari,
Guardia Nazionale Italiana,
immigrazione,
xenofobia
mercoledì 1 luglio 2009
Sarko dixit
"In privato anche Le Pen è una persona simpaticissima, ma non per questo ci faccio un governo".
Nicolas Sarkozy a Bibi Netanyahu.
Corriere della Sera, 1° luglio 2009, pag.21.
Sempre oggi, sul Corriere, si legge che Sarkozy invita a votare a sinistra anziché Le Pen alle elezioni comunali di Nord-Pas de Calais.
Sempre oggi, sul Corriere, si legge che Sarkozy invita a votare a sinistra anziché Le Pen alle elezioni comunali di Nord-Pas de Calais.
Chissà se il suo amico Berlusconi ci coglie qualcosa?
Etichette:
francia,
front national,
jean marie le pen,
nicolas sarkozy
Iscriviti a:
Post (Atom)